Il progetto ha l’obiettivo di definire uno spazio in grado di trasformarsi configurando diverse modalità di utilizzo degli ambienti. Questo è possibile grazie all’utilizzo di pannellature scorrevoli e pieghevoli che definiscono uno spazio capace di farsi percepire più o meno dilatato in base alle esigenze di chi lo sta utilizzando. Per questo motivo si è scelto di “rivestire” la maggior parte delle pareti interne che si rivolgono sugli spazi comuni, costruendo così un diaframma capace di risolvere costruttivamente l’intenzione di progetto. Attraverso l’impostazione progettuale sopra esposta è mantenendo gli accessi esistenti, si ottiene la possibilità di dividere chiaramente la “casa” del Presidente dell’Ance dalla zona di rappresentanza, ovvero lo spazio comune nel quale si svolgeranno le attività “sociali” che il programma funzionale prevede. Come premesso si è voluto apportare una modifica per quanto concerne l’utilizzo promiscuo degli spazi rispetto quanto proposto dal programma funzionale. La scelta operata vuole spostare le attività di riunione del Consiglio Ance nella zona di maggior importanza ovvero la sala di rappresentanza (cfr. Tav.01 spazio 01). Questo perché oltre ad essere l’ambiente che contiene il concetto fondante l’idea progettuale proposta, è dimensionalmente adatto ad ospitare un tavolo per le riunioni con 16 posti. Questa operazione permette di dedicare una porzione di casAnce ad ospitare la funzione di salotto dedicato al soggiorno del Presidente dell’Ance, con dimensioni più contenute e riconducibili alla sfera domestica. Alternativamente quando lo si ritiene necessario, lo stesso ambiente può essere utilizzato per delle riunioni ristrette o personali grazie ai “diaframmi” progettati che lo metteranno in comunicazione con lo spazio di rappresentanza. Nello spazio di rappresentanza le pareti che definiscono la forma archetipa della “casa” oltre ad essere rivestite in pannelli di legno laccato blu, acquisiranno uno spessore in corrispondenza dell’ingresso A, così da permettere l’utilizzo come contenitore di questo elemento e da poter ospitare l’installazione del focolare. Questo elemento che da sempre rappresenta la parte più intima della casa viene volutamente inserito nella figura archetipa cosi da restituire tutta la potenza percettiva dell’idea progettuale qui proposta. L’idea è quella che il consiglio dell’Ance si riunirà non in un ufficio ma all’interno di una “casa” e di fronte ad un focolare. In maniera romantica si ipotizza, poiché ci si trova all’ultimo piano e considerando lo spessore della parete attrezzata, di poter creare una canna fumaria e poter installare un camino in acciaio, nel cui focolare possa ardere della legna. Alternativamente sarà possibile l’impiego di un camino a bioetanolo con la stessa geometria e costruito con lo stesso materiale.
Gruppo di lavoro:
Arch. Elisa Cencioni
Arch. Desiré Agostini