La nuova scuola è una costruzione chiara e lineare. Il progetto tende a realizzare un edificio di qualità usando bene soluzioni semplici e realistiche. La disposizione dei volumi sul terreno vuole realizzare le migliori condizioni per una forte relazione tra interno ed esterno, considerata come fattore essenziale di qualità spaziale. Pochi materiali – intonaco, cemento, graniglie – e discreti giochi cromatici compongono rigorosamente superfici e volumi. Trasparenze interne e verso l’esterno danno profondità e vivacità agli ambienti. I dettagli – attacco a terra, imbotti degli infissi, parapetti, scossaline, sistemazioni esterne – saranno semplici e curati. Il riferimento generale è all’architettura razionale ed elegante di molti edifici di servizio diffusi in grandi e piccole città mitteleuropee. L’inserimento della nuova scuola va considerato da due punti di vista complementari: inserimento rispetto al contesto urbano e inserimento nel lotto. Rispetto al contesto, il nuovo edificio si pone in modo non dissimile dal fabbricato esistente. È in parte a due livelli fuori terra, in parte a uno; ha ingresso su via La Lucca, nel punto in cui il livello del terreno della scuola coincide con quello della strada, che si sviluppa in pendenza. Riguardo all’inserimento nel lotto – e in particolare in relazione alla palestra esistente che va mantenuta – il progetto ribalta la condizione insediativa attuale. Ora i corpi di fabbrica del complesso sono addossati al volume della palestra, lasciando libero solo un piazzale lungo la strada e angoli residuali intorno all’edificio frammentati e privi di qualità. È una disposizione che nega una positiva continuità tra ambienti interni e spazi all’aperto. La morfologia dell’edificio di progetto realizza una condizione del tutto diversa. Il nuovo volume si sviluppa lungo tre lati del perimetro del lotto per delimitare al centro un grande giardino, disegnato come un mosaico di spazi didattici. Tutte le sezioni della primaria e lo spazio comune della scuola dell’infanzia affacciano sul giardino, mentre gli altri ambienti hanno proiezioni selettive verso l’esterno e il paesaggio.
Gruppo di lavoro:
CC91